APPROFONDIMENTO - COME INDIVIDUARE UNA TONALITÀ

Se noi leggessimo di seguito i diesis in ordine di apparizione in senso crescente, leggeremmo il seguente ordine di note:

FA - DO - SOL - RE - LA - MI - SI


Graficamente i diesis si scrivono (all'inizio del pentagramma) con questa modalità e questa grafica:

L'ordine dei bemolle invece sarebbe il seguente:

 

SI - MI - LA - RE - SOL - DO - FA


Andranno anch'essi trascritti seguendo questa grafica:

Come si può notare le due successioni sono una lo specchio dell'altra!

Impararsele a memoria sarebbe molto utile per poter velocemente individuare una tonalità visto che vale il principio che "quando incontriamo delle alterazioni in chiave, siano diesis o bemolle, il numero delle alterazioni indicherà solo ed esclusivamente certe note e non altre, e queste note sono le due successioni appena viste". 

Esempio:

se abbiamo in mano uno spartito di un pezzo musicale in cui ci sono all'inizio della chiave 3 diesis, queste 3 note alterate non potranno essere altro che le prime 3 della successione (Fa - Do - Sol) e quindi scopriremmo che il pezzo è stato composto o in La maggiore o in Fa# minore.

N.B.

Per capire poi (dopo aver individuato la "famiglia" a cui un pezzo appartiene) se il pezzo è stato composto in maggiore o in minore, vale una regoletta che 99,9 volte su 100 funziona, ovvero:

si va a vedere l'ultima nota più grave che è stata trascritta nell'ultima battuta della chiave di Fa (mano sinistra).

Questo accade quasi esclusivamente nella musica classica dove le regole armoniche (che incontreremo più in là!) impongono un certo tipo di chiusura di un pezzo (la famosa cadenza perfetta) dove l'ultima nota più grave (suonata più a sinistra sul pianoforte) è sempre la nota che rappresenta la tonalità del pezzo.

Con l'evolversi di tanti generi diversi nel corso del tempo (soprattutto con l'avvento della musica popolare e di quella elettronica) si sono sperimentati altri modi di affrontare i legami armonici tra gli accordi e spesso e volentieri si trovano sempre più soluzioni diverse che sono state soprattutto ideate per creare sensazioni più che per seguire le regole generali, quindi potreste non riuscire a capire la tonalità con questo sistema se, per esempio, il pezzo da analizzare è un pezzo di musica leggera dove spesso la canzone finisce sfumando e quindi non c'è una vera e propria ultima nota da interpretare.

 

Un altro sistema è invece vedere la prima nota grave suonata con la chiave di Fa nella prima battuta, pressupponendo che 9 volte su 10 se un pezzo è composto in Do maggiore (per esempio) il compositore inizierà il pezzo con l'accordo di Do maggiore e quindi facendo suonare la nota Do per prima nel basso (anche qui non si può star sicuri mai, visto la stragande maggioranza di casi in cui il compositore inizia in maniera differente e più creativa, rimanendo sempre in Do maggiore ma iniziando da una qualsiasi altra nota o accordo, anche nella musica classica).

 

Un terzo sistema è iniziare a suonare il pezzo e rendersi conto se è.... triste o allegro!

Infatti anche se detta così sembra più una battuta che altro, quello che caratterizza il modo minore è una tristezza e malinconia di base mentre il modo maggiore è sempre solare ed allegro. Basta provare a suonare l'accordo di Do maggiore ( Do - Mi - Sol) e l'accordo di Do minore (DO - Mib - Sol) , oppure suonare la scala di Do maggiore e dopo la scala di Do minore (meglio armonica).

 

Infine, di regola spesso, ci può capitare che il compositore "deragli" nel corso della composizione verso altre tonalità per rendere il suo pezzo più creativo e ricco di sensazioni (queste si chiamano modulazioni);

A volte si ritorna alla tonalità di partenza , a volte no. In questo secondo caso c'è la consuetudine di definire come tonalità di riferimento quella con cui si è partiti.

Comunque, a prescindere da questi piccoli stratagemmi, con l'esperienza (anche visiva sul pentagramma) si riconoscerà con facilità a quale delle 2 tonalità (maggiore o minore) il pezzo musicale in questione appartiene, soltanto osservando la successione degli accordi perchè alcuni passaggi sono tipici del modo minore ed altri del modo maggiore!).

Riconoscere una tonalità sapendo il numero dei diesis in chiave

Prima che ognuno possa imparare (per esperienza o a memoria) tutte le tonalità e le loro caratteristiche sicuramente passerà del tempo, ma ci sono dei sistemi (o trucchetti!) per potersi comunque, anche all'inizio, saper destreggiare tra le varie alterazioni e tonalità.

Uno di questi è saper riconoscere la tonalità di un pezzo con dei diesis in chiave conoscendo solamente l'ordine della loro apparizione (Fa - Do - Sol - Re - La - Mi - Si):

 

Se per esempio troviamo 4 diesis in chiave, la regoletta dice che l'ultima nota alterata in diesis è la sensibile (VII grado) della tonalità maggiore del pezzo (o il II grado della tonalità minore).

Quindi:

contando 4 Diesis viene fuori che l'ultimo è il Re# (Fa - Do - Sol - Re);

il Re# può essere quindi il VII grado della scala della tonalità in maggiore  che stiamo cercando (nella scala maggiore ricordo che il VII grado si chiama sensibile perchè dista di un semitono dalla tonica) oppure il II grado della tonalità minore:

basta quindi salire di un semitono (Re# - Mi) e troviamo la tonalità maggiore (Mi maggiore) o scendere di un tono (sia la scala maggiore sia quella minore ha un tono tra il I e il II grado), quindi il  Do# per trovare quella minore (Do# minore)!

Consiglio comunque di ricordare più il primo caso, quello di interpretare l'ultima alterazione come la sensibile visto che il concetto di attrazione della sensibile verso la tonica lo incontreremo spessissimo e sarà più utile per tutti abituarsi a riconoscere la sensibile (in generale!).

Riconoscere la tonalità sapendo il numero dei bemolle in chiave

Ricordando l'ordine di apparizione dei bemolle in chiave (SI - Mi - La - Re - Sol - Do - Fa), possiamo stilare anche per loro una regoletta!

Esempio:

Se abbiamo tra le mani un brano con 5 bemolle in chiave, la tonalità maggiore (in questo caso la regola è solo per trovare la tonalità maggiore; poi con facilità si troverà la minore, per esempio calcolando il suo VI grado!) sarà quella che appare come penultima!

5 bemolle vuol dire: Si - Mi - La - Re - Sol, quindi la tonalità maggiore è Reb maggiore (e la sua relativa minore è Sib minore perchè il VI grado sulla scala di Reb Maggiore è Sib!)

Questa regoletta preclude il fatto che le alterazioni debbano essere almeno due per poter calcolare "la penultima", quindi quando sarà solo una (il Sib e quindi Fa maggiore e Re minore) questa regola non potrà essere applicata... ma basterà ricordarsi solamente che quando vediamo un bemolle (che può essere solo il Si!)... vuol dire che stiamo o in Fa maggiore o in Re minore!

Infine ricordo che per far sì che queste regolette funzionino non dovete mai dimenticare che quando pensate alla successione dei diesis: Fa - Do - Sol - Re - La - Mi - Si, queste note ovviamente si intendono tutte diesis e lo stesso vale per la successione dei bemolle, dove le note Si - Mi - La - Re - Sol - Do - Fa si intendono tutte bemolle!

 

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